25 luglio - 9 agosto Kirara-hama, Yamaguchi, Japan. 33838 scout, 8000 IST (International Service Team) provenienti da 152 paesi differenti. I numeri parlano chiaro sulla grandezza dell'evento: il 23° Jamboree mondiale dello scoutismo. Ma di certo non soltanto questi elementi hanno reso questa esperienza unica e irripetibile.
Siamo partiti da Roma il 25 luglio e dopo un lunghissimo viaggio abbiamo raggiunto la città di Nishinomiya nella quale abbiamo svolto la Home Hospitality, il progetto che per due giorni ci ha visti ospiti di alcune famiglie giapponesi. La prima ed emozionante avventura che ci ha aiutati a conoscere un paese e un popolo così diversi dal nostro. Siamo stati accolti come dei figli, abbiamo avuto la possibilità di ammirare alcuni importanti templi giapponesi e visitare famose città quali Kyoto e Osaka oltre ovviamente ad aver appreso tradizioni e usi della vita quotidiana.
Altre otto ore di pulman e finalmente l'arrivo al campo. Il vero e proprio Jamboree ha avuto inizio il 28 luglio con la cerimonia di apertura dove per la prima volta ci siamo resi conto di quanto eravamo fortunati ad essere lì. Nei giorni seguenti si sono svolte le attività legate ai temi proposti dal Jamboree ovvero armonia, energia ed innovazione.
Della nostra casa salesiana anche Carla Maté ha partecipato a quest'evento, vivendo un'esperienza parallela come Capo Scout. Tra le foto della galleria c'è anche lei!
Cosa portiamo a casa? Lo spettacolo della distesa di tende di tutti i colori, delle bandiere al vento... caldo (38º e 97% di umidità), le interminabili file per il cibo e per le attività, lo scambio di oggetti, canti e ban, il sentirsi tutti fratelli pur provenendo da posti lontanissimi, le cene condivise con altri reparti in cui ogni paese ha preparato le proprie specialità (la pasta italiana è andata per la maggiore), la consapevolezza di quanto questo mondo sia grande e diverso, ma allo stesso tempo di come possiamo vivere un campo insieme grazie alla Promessa che ci unisce.
Buona caccia.
Edoardo e Sofia

