Non è felicità se non è felicità per tutti: l'incontro con Ernesto Olivero

Non è felicità se non è felicità per tutti: l'incontro con Ernesto Olivero

"Dio vuole che diventiamo tutti numeri uno, ma per servire" dice Ernesto Olivero davanti al vasto pubblico presente alla Domus San Giuliano di Macerata nella serata del 4 dicembre. E' questo, secondo il suo celebre fondatore, lo spirito del gruppo fondato nel 1964 e ancora oggi sotto la sua direzione: il Servizio Missionario Giovani (SERMIG).

Infatti, nonostante esso sia riuscito, dal momento della sua creazione, a servire milioni di pasti e posti letto, a moltiplicare le sue sedi (quella madre è situata a Torino), ad arruolare migliaia di volontari che lavorano a proprie spese sotto le insegne del dialogo, della pace, e delle idee, tutto viene fatto con la massima umiltà e nell'ottica del servizio. Per questo Olivero porta sempre con sé una copia della Bibbia: non vuole diventare superbo come Salomone.

Dopo questa breve introduzione, Olivero inizia a raccontare la storia della sua fondazione, legata indissolubilmente alla sua storia personale e al suo rapporto con la fede. Il Sermig è stato fondato subito dopo il suo matrimonio, per dare sfogo a sogni che noi chiameremmo ingenui e infantili, come eliminare la fame del mondo, o combattere per la pace.

Egli insegue ancora questi sogni: è rimasto un bambino spontaneo e sincero, ma un bambino che, grazie alle sue esperienze personali, ha sempre posseduto il dono dell'ubbidienza. Il cammino che ha portato al Sermig, così come è oggi, è stato tutt'altro che lineare, ma l'affidarsi a Dio ha giocato un ruolo decisivo, e ha permesso al neonato gruppo di superare anche i momenti più difficili, come la cacciata dalla prima chiesa che gli aveva concesso una sede, o i quattro anni passati a pregare intensamente in attesa della donazione dell'Arsenale della Pace nel 1983.

Ernesto ha dato prova di essere una persona eclettica, critica e dalle larghe vedute, che racconta sé stesso con sorprendente apertura e ingenuità: dopo aver presentato il gruppo e raccontato la sua (e propria) storia, ha risposto alle domande dei presenti parlando con scioltezza e tranquillità sia di questioni "grandi", come la crisi medio-orientale o i mass-media, sia di simpatici ma al contempo significativi aneddoti della sua quotidianità, mostrando come in entrambi i casi la fede, l'affidamento e l'ascolto siano risultati decisivi nelle vite di un gran numero di persone.

 

Per maggiori informazioni sulla realtà del Sermig: http://www.sermig.org/

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