La Casa Salesiana diventa l'isola che non c’è

La Casa Salesiana diventa l'isola che non c’è

“Seconda stella a destra…e poi dritto fino al mattino”. Per Edoardo Bennato era questa la strada per l’isola che non c’è, ma in realtà, il giorno di carnevale, per raggiungerla, era sufficiente voltare l’angolo ed entrare nella Casa Salesiana.

I giovani della CDS Triennio e Biennio si sono infatti trasformati in Peter, Wendy e i loro amici, per trarre anche dal “martedì grasso” un’occasione per vivere il servizio con la serenità e l’allegria di don Bosco.

I bambini delle elementari, ognuno nei panni del proprio eroe/eroina preferito, hanno dovuto affrontare niente meno che Capitan Uncino e la sua ciurma guadagnandosi, una prova dopo l’altra, la mappa per liberare Giglio Tigrato.

Terminata l’avventura nella magica terra dei bimbi sperduti, la festa è proseguita in compagnia con balli e bans fino al momento della sfilata, dove ognuno ha potuto mostrare, in un misto di orgoglio e timidezza, l’ampia gonna da principessa, gli addominali imbottiti da difensore della giustizia, gli sgargianti quadri da Arlecchino e chi più ne ha più ne metta. Poi, premiate le maschere più belle, altre danze ed altre risate.

Non dimentichiamoci, inoltre, la tavola imbandita di succulente chiacchiere, golose frappe e dolci di ogni genere, senza i quali forse si perderebbe una componente indispensabile del carnevale stesso.

Tra un boccone e l’altro, assieme al gioco e allo scherzo, non poteva mancare un po’ di posto per la spiritualità, con un ricordo verso chi se n’è andato, magari troppo presto, e con la buonanotte di don Salvatore che ci ha invitati a ringraziare il Signore per tutti quei momenti in cui il nostro cuore si riempie di gioia e a pregare per coloro che si lasciano sfuggire queste opportunità con comportamenti sbagliati.

Un’ultima Ave Maria, un’ultima spazzata per togliere la polvere magica di Trilly, e poi tutti a casa – sembra un’abusata frase fatta, ma non c’è niente di più vero – stanchi ma felici.

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