"Eccomi, mi accada secondo la Tua volontà!"

di Riccardo Rapelli

Durante lo scorso weekend, tra il 12 e il 14 Dicembre, più di 40 giovani tra i 19 e i 30 anni provenienti dalle comunità di Macerata, Civitanova ed Ancona si sono ritrovati nella splendida cornice di Calcara di Ussita (MC) per gli Esercizi Spirituali di Avvento, capitanati dai rispettivi salesiani Don Salvatore Policino e Don Simone Calvano.

Predicatore degli esercizi è stato Don Pascual Chávez Villanueva, un sacerdote davvero speciale, non tanto per la carica di nono successore di Don Bosco e Rettor Maggiore emerito, quanto per la sua semplice ed esemplare umanità.

Gli interventi di Don Pascual (scaricabili nella sezione Download sulla destra), parole profonde, frutto di una vita spesa mettendo il Signore al centro di ogni cosa, con i giovani e per i giovani, ci hanno portato a riflettere sulla fede, tanto a livello personale e comunitario quanto a livello di educatori dei giovani. Sono infatti, secondo le recenti inchieste, tantissimi i giovani che avvertono il bisogno di scavare nella dimensione della spiritualità per trovare l’equilibrio e l’armonia personale.



La fede passa fondamentalmente attraverso tre tappe: la prima è l’incontro con Gesù che può avvenire secondo le più svariate modalità; spesso però come nella parabola del seme, il terreno in cui esso cade non è ancora pronto e quindi, quella curiosità che nasce dall’incontro, deve essere amorevolmente accompagnata fino alla conoscenza, all’intimità, all’innamoramento, all’imitazione.

La seconda tappa è la riflessione, che ci porta a capire quanto di buono c’è nella nostra vita e quanto possiamo cambiare in meglio: “non state a lamentarvi dei vostri difetti, dei vostri limiti, ma mettetevi in gioco, siate i protagonisti della vostra vita”!

La terza ed ultima è l’inevitabile decisione di metterci in marcia verso una sempre più profonda “intimità itinerante”, un cammino di crescita personale e anche di testimonianza ed evangelizzazione, perché come dice Benedetto XVI “più conosciamo Cristo, più desideriamo annunciarlo, più ne siamo conquistati e più desideriamo condurre gli altri a Lui.” Questa in realtà è il vero e proprio criterio di verifica dell’incontro, non c’è infatti incontro con il Signore che non porti al dover prendere una decisione.

Esempio principe di evangelizzatore è Gesù Risorto con i discepoli di Emmaus, Egli si fa infatti paziente compagno di strada, aiutando i discepoli a riscoprire quel senso di comunità che li spinge a tornare inaspettatamente a Gerusalemme: allo stesso modo dobbiamo sentirci chiamati a fare comunità, a stare vicini ai nostri ragazzi e infine a riportarli alla Chiesa e a Cristo!

Dopo aver celebrato l’Eucarestia della Domenica della Gioia ci siamo poi salutati con una bellissima riflessione su Maria, da vedere non come entità irraggiungibile e inimitabile, ma come donna e madre, modello di fede nell’obbedienza. Ascoltare infatti non basta, bisogna avere ogni giorno la forza ed il coraggio di dire quell’ “Eccomi, mi accada secondo la Tua volontà”.

Questo poi è il pensiero con cui ci ha lasciato don Pascual: “Invito tutti, giovani e non, a scommettere sui giovani, sul loro protagonismo nella realizzazione dei sogni, e soprattutto incoraggio voi, presenti, a non restare sempre alle soglie dell’evangelizzazione, ma a rischiare la vita e incontrare Cristo per poi portarLo ai vostri compagni e amici. Cari giovani, per dire e dare Gesù a loro, apriteGli la porta del vostro cuore. Avrete la gioia di sentirvi amati fino all’estremo.”

“Vi voglio bene, vi voglio buoni”.

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