
Pregano per noi, oggi, i martiri Luigi Versiglia e Callisto Caravario, che hanno donato la loro vita per Cristo e per i fratelli. Il loro martirio ha illuminato la storia della Congregazione salesiana e della Chiesa.
Il chicco di grano caduto in terra che muore per portare frutto è Gesù stesso, turbato dall'arrivo di Filippo che gli chiede di vedere dei greci, misterioso segno, per Gesù, che ormai la sua opera è compiuta. E, dopo di lui, migliaia di uomini e donne l'hanno seguito nel dono di sé fino allo spargimento di sangue.
Uomini e donne come noi
- né eroi,
- né fanatici,
- amanti della vita, come noi,
- ma non disposti a rinnegare la propria fede e, perciò, consapevoli che Cristo vale più della vita.
Uomini e donne non solo del passato, ma anche del presente recente. È il caso anche dei nostri martiri.
Studi recenti ci dicono che, dall'origine del cristianesimo ad oggi, quaranta milioni di cristiani sono stati uccisi ma, di questi, venticinque milioni nel "luminoso" ventesimo secolo!
Nei gulag sovietici, nei campi nazisti, nelle terre di missione, come la Cina e tanti altri posti, come sta capitando in questi giorni, particolarmente in Africa.
Milioni di uomini e donne sono stati e sono il seme per la rinascita di un mondo, nel quale dovrebbe regnare la pace. Tertulliano, un padre della Chiesa, diceva che il sangue dei martiri è semenza per i nuovi cristiani.
Noi, discepoli da poltrona e pantofole, dobbiamo la nostra fede alla testimonianza di fratelli e sorelle che, come Luigi e Callisto hanno dato tutta la loro vita per il Regno.
Dobbiamo essergliene riconoscenti!