Recita del Santo Rosario

Recita del Santo Rosario

PERCHÉ IL ROSARIO?

“Era per lui pratica di pietà necessaria per ben vivere, quanto il pane quotidiano per mantenersi in forze e non morire” (MB I,90). Questo era il rosario per Don Bosco. E dopo i festeggiamenti nella nostra Casa per il Santo amorevole e vicino ai giovani, è bello poter continuare a ricordare e vivere la sua grande passione per la preghiera.

Lo scorso martedì, Don Umberto ha preparato un rosario dedicato al nostro Don Giò: scoprire insieme, decina dopo decina, il suo grande attaccamento a questa preghiera tanto antica e tanto praticata, è stato illuminante. Nel nostro mondo frenetico e fuorviante, fermarsi insieme per pregare risulta, sempre più spesso, qualcosa di inutile e fuori dalla modernità, dalla razionalità. Una pratica per anziani o consacrati. Eppure basta sperimentare qualche sera di preghiera del Santo Rosario per aprirsi alla Verità intima e nascosta della sua importanza.

Don Bosco portava con sé la pratica del Rosario fin da bambino, quando Mamma Margherita insegnava a lui ed ai suoi fratelli a pregare tutte le mattine e tutte le sere, senza mancare mai di recitare il Rosario. Come non poteva trasmettere tutto questo ai suoi amati giovani? A confermare l'importanza della recita del Rosario fu la risposta di Don Bosco alla critica fatta dal marchese Marco D'Azeglio: “E anche se fosse necessario, sarei disposto a rinunziare alla sua preziosa amicizia, ma non mai alla recita del Santo Rosario”. Arrivò un sogno (Il sogno del serpente), ma soprattutto, arrivò da sempre, nella vita di Don Bosco, Maria.

La Mamma del Cielo a cui il santo affidava sempre i suoi ragazzi, affinché fossero protetti sotto il suo manto; la Mamma Celeste che lo ha accompagnato nei sogni e lo ha guidato a costruire un mondo d'amore per i giovani; la stessa Maria a cui tanto ci si rivolge nel Rosario, arma prediletta per “vincere, distruggere” i demoni del mondo e del nostro cuore.

Perché, dunque, è tanto importante, trovarsi il martedì sera a recitare il Rosario? Solo perché lo faceva Don Bosco? È vero, le preghiere di cuore e in solitudine sono bellissime e ci avvicinano incredibilmente a Dio. È vero, il Rosario può sembrare una lunga cantilena ripetuta a vuoto. Ma è ancor più vero che è una preghiera di preghiera COMUNE e CONDIVISA che ci permette di raccoglierci tutti davanti alla nostra Mamma Celeste, presentandole i nostri dubbi, i nostri problemi, le nostre debolezze e paure. Una lunga cantilena? Forse. Ma agli orecchi degli esterni. Provare a sentire nel cuore ogni parola pronunciata e rivolgere gli occhi al Cielo e a chi ti sta accanto, la sensazione di pregare insieme, di essere tutti riuniti sotto il manto di Maria, affrontare i misteri del nostro Credo, passo dopo passo, come nella vita di ogni giorno... questo è ciò che il Santo Rosario può donare.

Ascoltiamo Don Bosco, fermiamoci e raccogliamoci insieme a pregare; perché saremo ascoltati. Basta provare.

Ogni Martedì alle 19:30, nella nostra Casa, cuore a cuore con la Mamma Maria Ausiliatrice, reciteremo il Santo Rosario.