«Viveva come se vedesse l’invisibile»

Festa di Don Giovanni Bosco
«Viveva come se vedesse l’invisibile»

È così che il giovane Michele Rua descriveva l’incedere quotidiano di don Bosco.

Ogni suo giorno, ogni suo passo, ogni suo gesto portavano quest’impronta speciale, ma allo stesso tempo anche tanto semplice perché traeva forza da un’unica grande verità, quella che Mamma Margherita gli aveva insegnato a far sua e a riscoprire ogni giorno: Dio ti vede! Sì… È così che mi piace pensare alla Festa di don Bosco quest’anno. Sentire nel cuore come Giovanni che Dio ci vede, che siamo sempre sotto il suo sguardo protettivo, ma non invasivo. Lo sguardo di Dio sulla nostra vita, ci ricorda don Bosco, non è uno scudo protettivo che impedisce alla vita di svolgere il suo corso, ma è piuttosto una forza propulsiva che ci permette di non arrenderci e di affrontare anche le situazioni più complesse e più difficili, proprio come il tempo che stiamo vivendo.

Mi piace in questi giorni pensare al don Bosco che, nonostante le mille fatiche che doveva ogni giorno affrontare per i suoi ragazzi e per dar forma al sogno che il Signore gli aveva affidato, se ne andava per i cortili di Valdocco regalando sorrisi a tutti coloro che incontrava. Sì, perché don Bosco non ha mai permesso alle difficoltà di appesantire il suo cuore: Nulla ti turbi, solo Dio basta. Questo ripeteva nel suo cuore, questo raccontavano i suoi occhi, questo faceva battere il suo cuore.

Eccoci allora tutti qui, ancora una volta, non per ammirare don Bosco, ma per imparare da lui. Mettiamoci alla sua scuola oggi più che mai e rubiamogli il segreto di un cuore affidato alla Provvidenza e mosso dalla Speranza. Come ci ricorda papa Francesco dobbiamo scegliere di essere uomini e donne della primavera, artigiani di Speranza perché custoditi dallo sguardo di Dio Padre. Nei giorni che hanno preceduto questa festa abbiamo provato, con i membri della Famiglia Salesiana, a sottolineare quegli aspetti di don Bosco che possono insegnarci a dare un senso a questo tempo: beh, io credo, come ho già ripetuto più volte, che tutto si sintetizzi nei suoi occhi, nel suo sguardo, nella sua capacità di andare oltre. Ha imparato, il nostro Giovannino, a scrutare nelle pieghe della storia e a coglierne sempre e comunque i tratti di bene anche se nascosti. Nel giorno della sua Festa facciamo nostro il suo impegno e schieriamoci dalla parte del Bene. Chiediamo anche per noi occhi capaci di riconoscere il bello anche nella tempesta, occhi affamati di semplice bellezza, occhi che non si arrendono davanti all’immediato, ma che sappiano sempre scrutare quel raggio di Speranza che sa attraversare anche le nubi di tempesta più dense e impenetrabili.

Buona Festa di don Bosco a tutti e ad ognuno, diventiamo anche noi riflesso dell’amore di Dio Padre, costruttori di un mondo nuovo capace di sorridere anche quando tutto sembra dirci il contrario.

 

Don Francesco e la comunità salesiana tutta

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Nelle foto la solenne celebrazione eucaristica durante la quale i Salesiani Cooperatori hanno rinnovato la loro promessa. 

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