Noi Stiamo e Rimaniamo nel cortile

Luogo d'incontro con Maria Ausiliatrice
Noi Stiamo e Rimaniamo nel cortile

Il cortile protagonista del progetto educativo nella CASA SALESIANA, luogo d’incontro con Maria Ausiliatrice.

Il cortile è il luogo inventato da Don Bosco affinché  “i suoi giovani possano siglare un’alleanza gioiosa con Dio, è un terreno di santità”.

Nella nostra casa il cortile è uno spazio ben articolato, spazioso, alberato, pieno di sole e anche con spazi ombreggiati; ci si può sedere, mettere in cerchio, pregare, fare uno spuntino, avere una piccola pausa di relax, giocare, ci sono i campi da calcio e da basket. A dominare tutti noi nel cortile c’è Maria Ausiliatrice,  la nostra madre celeste, aiuto dei cristiani.

La statua di Maria posta sul tetto della Casa osserva tutta la città, di notte il faro che la illumina risplende da lontano e la avvicina a tutte le stelle del firmamento. La statua nella piccola aiuola del giardinetto è una presenza solenne che vigila ogni nostra piccola azione quotidiana.

Don Bosco sogna sempre Maria e Maria gli indica sempre il cortile come luogo per incontrare e custodire i suoi ragazzi. Ogni volta che varchiamo il cancello della nostra Casa,  il manto di Maria è pronto ad accoglierci, il suo sguardo attento si posa sui ragazzi e li invita a una nuova vita fatta di relazioni, amicizie, preghiera, li incoraggia ad aprire i loro cuori, a sorridere, a lasciarsi sconvolgere dalla gioia della semplicità e della tranquillità. I più adulti sono chiamati a una rinnovata genitorialità, sono membra integranti di una nuova famiglia, grande, allargata negli affetti, dilatata nelle intenzioni del carisma salesiano. Don Bosco vuole un cortile gioioso, così da rendere avvezzo il gusto dei giovani alla gioia che alimenta lo spirito e il cuore.

Il cortile è il cuore pulsante della Casa perché tutto prende vita proprio tra quei giardini, nel verde di un campo da calcio, nel tirare un pallone in un canestro o al di là di una rete, nello sdraiarsi sull’erba sotto il sole, nello spendersi nelle fatiche del gioco, del teatro, della musica e dei canti. E’ la gioia che si sprigiona nello stare insieme, nel vivere e condividere l’esistenza comune, la quotidianità e la spiritualità della vita vissuta in Gesù.

Il cortile è anche un luogo di scelte di vita; tanti giovani hanno gettato le basi del loro futuro proprio nel suo spazio fecondo, si sono trovati, hanno costruito rapporti importanti, hanno siglato amicizie durature, hanno dato vita a progetti matrimoniali; altri giovani hanno giurato eterna fedeltà al Signore consacrandosi a Lui e, sotto lo sguardo attento di Maria, hanno consegnato la loro vita nelle mani del Signore seguendo la loro missione vocazionale. Sull’erba di un campo da calcio abbiamo da poco salutato un grande amico che ci ha preceduto in Paradiso ritrovandoci stretti gli uni agli altri in un abbraccio di comune e fraterna sofferenza.

Negli ultimi tempi è diventato anche un nuovo Tempio di preghiera all’aperto; sugli stessi spazi dove normalmente si gioca e ci si incontra, la domenica la comunità si ritrova per la celebrazione eucaristica: con il sole o con il freddo, con il vento che rimbomba nei microfoni, con il meraviglioso affresco sullo sfondo dell’altare offerto dai nostri amati Sibillini, nulla si perde della Parola, dell’omelia, dell’Eucarestia; e dietro la comunità riunita, sempre vigile, c’è ancora Lei, Maria che nel suo abbraccio ci conduce e ci guida davanti al Signore.

Maria è in cortile perché è la madre di tutti noi, siamo tutti suoi figli; sotto la croce, assistiamo ad un dialogo toccante tra Gesù, sua madre e Giovanni, nel quale Gesù dice a Maria: "Ecco tuo Figlio", e a Giovanni: "Ecco tua madre". Con queste parole Gesù ci consegna Maria come nostra madre. Maria è dunque madre e come tale è vicina a noi suoi figli, se i suoi figli sono in cortile, Lei è lì con loro, ci guarda con occhi amorevoli e attenti; Maria “sta” in cortile perché stare è una declinazione del verbo amare e Maria ama i suoi figli, ci porta tutti nelle sue preghiere, prega e intercede per noi, si prende cura di noi. Maria insegna non come una maestra ma come una vera testimone del Suo amore per il Signore, Lei, che si è affidata completamente, ci dice di credere e di fidarci dell’amore che Dio ha per noi, di non avere paura, di non lasciarci schiacciare dal peso delle nostre fatiche ma di avere la consapevolezza che siamo figli amati e misericordiati e per questo possiamo diventare misericordiosi e generosi.

Dal suo cortile mostra a tutti noi la strada della santità, una santità che può essere appannaggio di tutti, basta accogliere suo Figlio nella nostra vita. Ci mostra come stare davanti al Padre, ci offre gli strumenti per vivere bene fino all’ultimo respiro nel mondo, ci aiuta ad avvicinare il fratello, il bisognoso, il fragile, ci insegna come prenderci cura di loro e come amare il nostro prossimo così come ci ha chiesto suo Figlio, si fa nostra amica per condurci ad essere amici in Gesù; ci invita a prenderci cura della sua Casa perché è la Casa dove sono i suoi figli e dove i suoi figli possono essere accompagnati per diventare adulti significativi. E solo quando avremo scoperto la gioia di appartenere in tutto il nostro essere a Dio potremo assaporare la vera e autentica essenza della vita, l’amore per la vita.

Noi Stiamo e Rimaniamo nel cortile.

( Riflessione Gruppo ADMA- Macerata) 

 

- Nella galleria, le foto della celebrazione e l'aperitivo in Cortile nel giorno di Maria Ausiliatrice - 

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