L'evangelizzazione dei giovani

Primo incontro discernimento comunitario
L'evangelizzazione dei giovani

Sabato 6 e Domenica 7 Novembre il Consiglio della CEP e tutte le commissioni hanno vissuto due giorni di discernimento comunitario con il prezioso accompagnamento di don Gustavo Cavagnari, salesiano e attualmente docente all’Università Pontificia Salesiana.

I due giorni sono stati così un’occasione per ascoltare, riflettere e condividere in merito all’evangelizzazione dei giovani, tema doveroso di un esperto approfondimento per la nostra comunità educativa pastorale chiamata ad educare ed evangelizzare i giovani in modo corresponsabile.

È d’obbligo quindi comprendere cosa significa innanzitutto evangelizzare i giovani, domandarsi cosa già facciamo nella nostra Casa per l’evangelizzazione dei giovani e inoltre chiedersi cosa chiedono i giovani per essere evangelizzati.

La prima parte dell’incontro è stata quindi all’insegna della riflessione e della condivisione in merito a queste tre domande: i presenti si sono confrontati attorno ai tavoli con la modalità world-cafè, esprimendo ognuno il proprio pensiero, concludendo poi con la condivisione di tutto ciò che è emerso. In un secondo momento, don Gustavo ci ha accompagnato nella riflessione riguardo al tema, mettendo in luce prima di tutto la complessità del concetto di giovane in quanto richiedente di una contestualizzazione spaziale e temporale che rende la sua configurazione concreta sempre inedita. Ha sottolineato che la missione della Chiesa è evangelizzare e quindi andare, fare discepoli, battezzare ed insegnare: non è sufficiente testimoniare il vangelo, il perno è fare discepoli, tenendo presente che il discepolo è colui che ha conosciuto Gesù come maestro e che per questo lo segue. Pertanto, non c’è vera evangelizzazione se il nome, l’insegnamento, la vita di Gesù non sono proclamati perché non si può seguire qualcuno che non si conosce. Per questo, le attività ecclesiali devono sempre essere valutate secondo questo criterio: Gesù è soggetto implicito o viene proclamato?

Questa quindi la domanda che interroga anche noi e le nostre attività al fine di realizzare al meglio la nostra missione, ossia essere educatori ed evangelizzatori dei giovani che ci vengono affidati.

Sono stati quindi due giorni ricchi di stimoli e spunti di riflessione che rendono sempre più chiara la nostra identità e quindi il fine della nostra missione con i giovani e per i giovani. Ci auguriamo di continuare a riflettere e a camminare su questo tema e ringraziamo di cuore don Gustavo per la sua disponibilità e il suo saggio accompagnamento.

Aspettiamo con gioia il prossimo appuntamento di discernimento comunitario il 18 e il 19 dicembre.

di Valentina Chiodera ( Membro del Consiglio della Cep e della Commissione Carità) 

 

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