
Vogliamo raccontare brevemente come abbiamo vissuto la festa di Maria Ausiliatrice, come due giovani che quest’anno stanno vivendo l’esperienza di Casa Pinardi e anche le attività della casa da un punto di vista ravvicinato.
Dopo esserci preparati con una novena, venerdì 23 maggio abbiamo pregato i vespri nella Cattedrale di San Giuliano guidati dal nostro direttore don Francesco e, a seguire, abbiamo riportato in processione nel Tempio Don Bosco la statua di Maria Ausiliatrice, restando meravigliati del cielo che, inizialmente incerto, è rimasto sereno durante il tragitto. Il 24 maggio è stata celebrata la messa solenne della festività, e abbiamo concluso la giornata con una cena insieme.
Per me, Mario, che provengo da un oratorio salesiano della Puglia, è stato bello riconoscerci tutti figli di Don Bosco, accomunati da uno sguardo rivolto a Maria pieno dello stesso entusiasmo e della stessa gioia. Questo non solo abbatte la distanza che mi separa da casa, ma soprattutto ci ricorda anche di essere parte di un’unica famiglia.
Io, Irene, ho avuto invece esperienze in gruppi di fede diversi, ma sicuramente questa devozione è stata centrale per la mia esperienza nella casa. La fiducia che in Lei riponeva Don Bosco, il quale sembra invitarci ad affidarle costantemente le nostre paure e i nostri desideri, mi ha motivata ad andare avanti nei momenti di difficoltà e ad esserle grata in quelli felici.
Siamo consapevoli che, come un bambino non può fare molto senza la sua mamma, anche noi abbiamo bisogno di farci illuminare la strada da Maria. Affidiamo a Lei il nostro percorso di vita, insieme a quello di tutte le persone che frequentano la casa. Inoltre, come ci insegna Don Bosco, indichiamo Lei come responsabile delle meraviglie che, se abbiamo il coraggio di chiedere, possono accadere in mezzo a noi.
Irene Pallotto e Mario Lassandro